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Entrare nella Natività. Presepio di mosaico a Spilimbergo

Alessandro Serena
Entrare nella Natività. Presepio di mosaico a Spilimbergo

Del Ghirlandaio è l’affermazione che il mosaico è “pittura per l’eternità”, cioè duratura, però è anche pittura per l’Eterno, nel senso che, almeno quando diventa buona arte per la religione, proietta il pensiero al trascendente. Del Ghirlandaio è l’affermazione che il mosaico è “pittura per l’eternità”, cioè duratura, però è anche pittura per l’Eterno, nel senso che, almeno quando diventa buona arte per la religione, proietta il pensiero al trascendente. Un caso emblematico è il presepio di mosaico che si va arricchendo di anno in anno di nuove figure, esposto dal 5 dicembre al 31 gennaio prossimi sulla piazza Duomo di Spilimbergo in Friuli. Il rivestimento fronte e retro delle sagome a grandezza naturale con smalti opachi, trasparenti e ori, fa perdere al mosaico la sua caratteristica storica di tecnica decorativa e lo rende interprete scultoreo di suggestione estetica, fatta di paziente scelta di ogni tessera ma obbediente all’idea artistica. In quest’opera il mosaico, mentre parla di sé con diverse declinazioni tecniche impiegate, si fa simbolico con differenti espressioni legate al valore concettuale dei gruppi di figure. Così la realizzazione va a costruire per temi poetici un inusuale quanto innovativo presepio, splendido nel contesto scenografico sia di giorno che di notte. Se la funzione del presepio è suggerire un’immagine attualizzata dell’evento storico della natività, ché del resto la religione cristiana è religione dell’immagine, poiché nei vangeli le parabole sono racconti di situazioni reali significative di vita e di alto pensiero e non elenco di regole da seguire pedissequamente,

quest’opera di Alessandro Serena è emblematica, unica e innovativa, lontana dagli stereotipi di tradizionali figurine popolari. Realizzata per l’associazione Cultura Imago Musiva di Spilimbergo, ha coinvolto una nutrita compagnia di mosaicisti (già 20 tra cui la metà giovani appena usciti dalla Scuola Mosaicisti del Friuli) e collaborazioni (una ventina di aziende, 15 patrocini, 10 media partner), e si avvia verso almeno 500 mila visualizzazioni sui social media.

Maria e Giuseppe in piena comunione elevano alto il bimbo per mostrarlo a tutti con la massima evidenza, perché sia accolto dalla comunità. La texture musiva utilizzata è quella più classica, mostra andamenti che seguono intenti pittorici e colori che rimandano a classica storicità e a precise indicazioni di valore, con sfumature a parafrasare i volumi.

Maria, Giuseppe e il Bambino. Foto di Alessandro Serena 2021

Gli Arcangeli, grandi sacerdoti del sommo Bene, sono lì a presidiare la natività ma anche indicare l’attenzione divina verso l’uomo. Essi appartengono alla sfera della trascendenza, perciò la texture delle loro vesti è una palladiana indefinitamente tempestata di oro bianco, con pochi colori su fondo bianco a

tratteggiare le pose, mentre l’oro giallo fa preziosi l’oggetto distintivo di ciascuno e le aureole, e fa da trama al gioco cangiante della luce sugli smalti trasparenti colorati delle ali.

Le tre virtù Fede, Speranza, Carità, rappresentano la sintesi tra grazia divina e mira di felicità dell’uomo.

Anch’esse, pura astrazione concettuale e massima indicazione morale per la migliore risposta umana all’amore di Dio, sono definite con i colori più usuali (vedasi sposalizio mistico di san Francesco, Sassetta, 1450) nelle vesti, trattate come finemente plissettate, ricche di oro giallo e smalti trasparenti colorati in sfumatura tra andamenti lineari.

Le donne dei cinque continenti sono l’universalità riconoscente che porta doni emblematici della terra: uva,

per l’Europa, mais per le Americhe, melograni per l’Asia, kiwi per l’Oceania, datteri per l’Africa. Sono perciò vestite con una moltitudine di piccole tessere prive di andamento, una texture quasi divisionista, con colori abbinati secondo approssimazioni geografiche, olimpiche, e poche sfumature a indicare volumi e atteggiamenti.

Nell’insieme la suggestione passa di figura in figura, di luce in luce, di angolo in angolo, con un gioco coinvolgente, fino a muovere sguardo e pensiero di tessera in tessera, ascoltando musica di geometrie a colori. A lasciarsi interpellare dai temi e dall’offerta estetica, alla fine forse ci si accorge di essere partecipi del mondo della bellezza, provando sicuramente un felice momento di arricchimento. Questo è finalità ​dell’arte, quando la maestria dell’uomo che ricerca la bellezza, così evidente nel mosaico, di tessera in tessera dona emozione positiva e consente al sentimento e al pensiero di elevarsi sopra la ruvidità del materiale e la problematicità del quotidiano. Questo è dunque un modo eccellente di partecipare all’evento natalizio, entrare ed essere nel presepio, accogliere l’infinitamente bello, l’infinitamente buono, che ancora

si rende evidente per tutti, e rendergli grazie. Questo è l’augurio gioioso che il PRESEPIO DI MOSAICO 2021 dona a tutti quelli che lo guardano.

Su www.unpresepedimosaico.it i video dell’opera.