Mellow Mood: l’arte come panacea contro l’oblio

Tutti i giorni veniamo interpellati dall’esistenza per interagire con il principio di realtà, una corsa sfrenata all’adattamento ad un mondo in continuo mutamento, che costantemente tradisce e confuta, attraverso gli spigoli del reale, tutte quelle aspettative inverosimili che l’individuo vi riversa. Tale contraddizione nasce dal mancato dialogo che dovremmo instaurare con il reale, in quanto il soggettivo non deve soverchiare il fattuale.
Lentezza e attesa: elogio dell’ascolto

La lentezza è ascolto ed attesa, è un andare adagio, uno scorrere diverso del tempo. La nostra è un’epoca in cui il suono e le parole imperversano le cronologie e i luoghi destinati al raccoglimento, alla concentrazione intensa e continuata e all’autoanalisi si riducono sempre più (Rossi, 2016, 73). Nel definire la cifra di una pedagogia della lentezza prendiamo a prestito solo alcuni pensieri attorno al tempo …
Aspettando la rivoluzione

Volendo esprimere un’opinione personale in merito al ruolo dell’Arte ai giorni nostri, mi sento di dire che la salvezza del nostro mondo potrebbe trovarsi sopita nelle menti, nelle opere e nelle gesta di artisti rivoluzionari e non convenzionali. Alcuni di questi purtroppo, a mio avviso, dormono il sonno di una ragione “colta”, quella che si dice generi Mostri.
Ricerca e attesa della maternità

Ci incontriamo nella piazza di un paese della pedemontana pordenonese dove Valentina vive e lavora come infermiera. Non è nata in questa terra, la sua ‘c’ aspirata ne rivela immediatamente l’origine, vi si è trasferita per amore. Accoglie volentieri la proposta di raccontare la sua storia di attesa di maternità per “il desiderio di aiutare altre donne”.
Come un libro può insegnare la storia

Partiamo da un’immagine: siamo in Ucraina, oggi. Un bimbo di otto anni si sveglia improvvisamente durante la notte. Scatta in piedi, si veste il più rapidamente possibile e si pone davanti al portone di uscita della casa in cui è ospitato e dove dovrebbe sentirsi al sicuro. Vi è stato portato grazie a un cordone umanitario che lo ha sottratto ai bombardamenti russi.
Confini, confini, confini

I confini della libertà. Quando vengono travalicati bisogna fuggire, non ci sono altre strade, altrimenti il rischio è quello di soccombere. Per proteggere sé stessi prima di tutto, il proprio futuro, per avere ancora dei progetti. Questo è quello che ha dovuto fare Hassan, giovane afgano di quasi trent’anni, impegnato nella difesa dei diritti civili per tutelare la sua libertà di esistere e potersi prospettare un futuro.
Uomo del mio tempo

Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, con le ali maligne, le meridiane di morte, t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche, alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu, con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso […]
Dentro e fuori il tempo sospeso

Dentro e fuori, fuori e dentro i cancelli e le mura della Casa Circondariale di Pordenone. Si suona al cancello esterno, una piccola salitina e sei dentro. Non ancora del tutto. Lasci borsa, telefono, oggetti personali negli armadietti. Risuoni un nuovo campanello: questa volta per chiedere di aprire la porta di ferro. Si chiude dietro di te e solo dopo i necessari controlli di legge si aprirà quella che consente l’accesso al cortile interno.
L’Arte inconsapevole

Le opere che accompagnano questo numero di blognotes sono stati realizzati dagli ospiti della Casa Circondariale di Pordenone. Immediato e diretto è il collegamento con l’Art brut.
Questa espressione che in italiano si può tradurre “Arte grezza o spontanea”, è stata coniata nel 1945 da Jean Dubuffet, artista francese (1901-1985) che in sintesi, così la definisce: “lavori effettuati da persone indenni di cultura artistica…
Il volto rosso di Budda

l volto rosso di Budda di Edoardo Duran è un libro che non mancherà di stupire un lettore abituato a guardare al mondo con le categorie della logica e della fisica. Ma quale la storia de Il volto rosso di Budda? Apparentemente quella dell’autore stesso, protagonista di uno straordinario viaggio interiore, per effetto del quale da esperto psicoterapeuta, con studi seri e scientifici alle spalle, ritorna progressivamente alle sue origini tribali …
Fuori e dentro da Pasiano in Ecuador

Se n’è andato nel Mondo Gian Paolo Del Bon lasciando Pasiano verso la metà degli anni ’70. Una sorta di esplorazione professionale, culturale ed umana che lo ha portato in Canada, Stati Uniti, America Latina, Inghilterra, Bahamas, Argentina, Perù, Equador. Fino a fermarsi a Vilcabamba in Equador appunto. Dove ha messo radici, mettendo a frutto dopo tanti anni di dentro e fuori da culture e Paesi diversi …
Un’ornitologa in Friuli Venezia Giulia

Mio marito e io siamo stati in Friuli quattro giorni, in cui la nostra amica ci ha scarrozzato in lungo e in largo facendoci conoscere le bellezze artistiche e architettoniche di questa terra davvero meritevole: Aquileia, Grado, Spilimbergo, Valvasone, Pordenone, Sesto al Reghena, luoghi che ci hanno estasiato per la ricchezza architettonica, per l’ordine, il silenzio, qualità non usuali per due turisti provenienti dalla variopinta, caotica, chiassosa città di Napoli.
Dentro Dachau

Vado a trovare lo zio nella piccola casetta di campagna annessa alla serra bio di famiglia che la figlia gestisce insieme al genero. Lo zio si chiama Antonio De Nardi, per tutti Toni, 97 anni ben portati di testa. Ci vado con mio padre, due mesi di meno, loro sono come fratelli. Lo zio ama moltissimo stare in questa specie di rifugio in mezzo alla terra. È il suo elemento, la terra. L’ha sempre amata fin da bambino, nonostante per aiutare in casa a lavorare la terra – erano coloni e lui era il più grande di cinque fratelli – abbia dovuto rinunciare a proseguire la scuola.