Blognotes 08
Blognotes 13
numero 13

Il tema del numero è "IL DOPPIO"

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di Andrea Flego

Il doppio è necessario per evolvere, è mezzo e occasione per andare “oltre”, per doppio intendo in questo caso una doppia lingua, una doppia identità, una doppia antropologia capace di effettuare uno “switch” da una all’altra rimanendo sereni, e non ansiosi e aggressivi. Di riuscire a convivere con le differenze.

di Danilo Mazzoleni, archeologo

Percorrendo le vie dell’odierno abitato di Aquileia non è raro vedere meridiane dipinte sulle pareti esterne delle case, che sembrerebbero contrastare con la moderna tecnologia e con le sempre più raffinate tecniche di misurazione del tempo ma, come ben noto, l’uso delle meridiane risale all’antichità.

di Enzo Marigliano, medievalista

Neppure il cristianesimo seppe elaborare un chiaro concetto del tempo. Eppure, oggi, la quotidianità di tutto il globo è plasmata sul tempo dei cristiani tanto che, nelle forme statuali, anche chi adotta calendari diversi (cinesi, ebrei ed islamici) sigla e firma gli Atti e documenti internazionalmente riconosciuti datandoli sui 2023 anni decisi, dall’VIII secolo, dalla cultura cristiano – cattolica.

di Paolo Venti

L’ospitalità a volte ti salva la vita, letteralmente, anche se magari l’ospite vero e proprio era stato tuo nonno. Così è capitato al buon Glauco nel V libro dell’Iliade allorché, in procinto di scontrarsi con Diomede, e l’esito dello scontro ahimè era molto a favore del secondo, facendo le presentazioni di rito scopre che un suo avo era stato ospite dell’avo di Diomede.

di Enzo Marigliano, medievalista

Pordenone è una ben strana città: aperta e disponibile, come le porte del suo stemma concesso nei primi decenni del XIV secolo¹, ma, nel contempo, arcigna ed avara con i propri figli più illustri o i personaggi che ne hanno fatto la storia, ai quali, se va bene, viene intitolata una via …

di Ivana Truccolo

Vado a trovare lo zio nella piccola casetta di campagna annessa alla serra bio di famiglia che la figlia gestisce insieme al genero. Lo zio si chiama Antonio De Nardi, per tutti Toni,  97 anni ben portati di testa.  Ci vado con mio padre, due mesi di meno, loro sono come fratelli. Lo zio ama moltissimo stare in questa specie di rifugio in mezzo alla terra. È il suo elemento, la terra. L’ha sempre amata fin da bambino, nonostante per aiutare in casa a lavorare la terra – erano coloni e lui era il più grande di cinque fratelli – abbia dovuto rinunciare a proseguire la scuola.

di Margherita Flego

Sette “figli dell’esodo”, due orfani per cause di guerra, la seconda guerra mondiale che, nel confine orientale, finisce più tardi che nel resto d’Italia. Un passato da collegiali, nove storie a loro modo di riscatto in rappresentanza di tante altre che non ho conosciuto. Alle spalle di questi bambini Zara, Albona, Pola, Brioni, Abbazia, Parenzo… e addirittura la lontana Libia!

di Carlo Vurachi

Oltre che nella sua natia Gemona, anche a Udine e nella Destra Tagliamento può capitare di incontrare una “via Basilio Brollo”; o addirittura a Roma, a significare che non si tratta di una gloria soltanto locale. Chi fino a qualche mese fa si fosse posto la manzoniana domanda “Chi era costui?”, avrebbe trovato risposta alla sua curiosità, leggendo la voce che gli è dedicata nel Dizionario biografico degli Italiani …