Blognotes 08
Blognotes 13
numero 13

Il tema del numero è "IL DOPPIO"

Pagina Archivio

di Marian Stroili e Francesco Miressi

Il doppio nella fotografia. Una realtà alterata, tra sperimentazione e arte.

di Francesco Miressi (foto)

A distanza di sessant’anni Francesco Miressi rivede con pochi scatti una tragedia di cui parlò tutto il mondo. Il bianco e nero dei fotogrammi accentua la suspence e carica il silenzio di grida di condanna e di dolore. Un evento così catastrofico è accaduto perché qualcuno ha ignorato i pericoli e qualche altro non ha vigilato. Hanno pagato tanti innocenti strappati alla vita nel buio di una notte. Ricordare forse impedirà altre disgrazie simili.

di Andrea Crozzoli

Da sempre, dicono, si governa con il consenso, ce lo ricorda, fin dall’antica Roma, il poeta satirico Giovenale (55-130 d.C.) che coniò il motto “Panem et circenses”. Sono certamente mutati nel corso del tempo i giochi circensi; siamo arrivati alle nostrane sagre della polpetta o delle rane. E in una società come la nostra, ora apparentemente più evoluta e più esigente,…

di Paolo Venti

Gli alberi hanno delle caratteristiche che di solito non osserviamo. Stanno fermi. É un’ovvietà ma chi si ferma a pensare che gli alberi stanno fermi? Eppure questa loro caratteristica intrinseca è potente, a pensarci un attimo. La nostra vita, per dirla con un fisico, si svolge su quattro dimensioni: lungo, largo, alto, e poi il tempo. All’albero due coordinate sono precluse, sta lì immobile, è suo regno la crescita e il tempo. Meraviglia!

di Flavia Rossetti

L’ex fiera possiede già le qualità alle quali ambiscono – spesso fallendo nel proprio intento – i progetti di rigenerazione urbana, e sono proprio le risorse lì presenti ad aver fatto sì che quello spazio urbano abbia assunto nel tempo il valore di luogo di appartenenza, cioè quello che le persone percepiscono come un bene che appartiene alla propria comunità.
Un modello virtuoso, direbbe chi si occupa di rigenerazione urbana.

di Andrea Crozzoli

La Val d’Orcia, nel sud della Toscana, vicina al confine con l’Umbria e alle pendici del monte Amiata, prende il nome dal fiume Orcia che la attraversa ed è stata inserita nel 2004 nella World Heritage List-Patrimonio dell’Umanità UNESCO. La valle, oggi, è quello che resta di un luogo in cui la protagonista assoluta era una natura strepitosa fatta di boschi di querce, costellata da borghi di stampo medievale …

di Silvano Brixio

“Troverai più nei boschi che nei libri.” Bernardo di Chiaravalle. Si ritiene che in antico i boschi coprissero quasi tutta la superficie della penisola italiana, e che le popolazioni di allora vivessero nei loro pressi, lungo le coste e le valli fluviali. Il primo luogo sacro, definito in seguito “lucus” in Latino, pare sia stato il bosco, e iù in particolare la radura, un’area libera circondata da alberi, ma non costruita da mano umana.