Blognotes n 18
Blognotes 19

MEMORIE è il tema del numero 19 di Blognotes

Articolo presente in

HA futura memoria

di Elisa Meloni

Appena fuori Pordenone c’è  un luogo dove, sospesa tra acqua e cielo, compare una scritta a caratteri giganteschi: ha futura memoria. E’ il laghetto della conceria della famiglia Presot, che nel marzo 2022 – per i novant’anni della sua attività – ha commissionato un’installazione galleggiante, fatta di grandi lettere riflettenti1. Si tratta di una frase riferita alla storia familiare, ma dotata di valore universale: è quasi una formula magica che lega passato e futuro al presente, e afferma che la memoria ha un futuro.

Installazione
“Ha futura memoria”
di Matteo Attruia artista di Sacile (Pn)
laghetto della conceria Presot , Porcia (Pn)

Ma di cosa parliamo quando parliamo di memoria? In realtà, esistono numerosi tipi di memoria, e distinguiamo per prima una memoria speciale, quella storica, mediata dai ricordi altrui, che ha la funzione di conservare e trasmettere il passato dei diversi gruppi umani, e si avvale degli strumenti della interpretazione e della rielaborazione.

L’altra tipologia fondamentale è la memoria biologica, individuale, e questa a sua volta può essere schematicamente divisa in innata o acquisita.

La memoria innata o genetica, fatta di informazioni e comportamenti ereditati dalla specie, esiste fin dalla nascita, ed è, ad esempio, quella che ci permette di succhiare il latte  senza doverlo imparare: è la memoria selezionata dall’evoluzione.

La memoria acquisita è prodotta dall’esperienza: possiamo dire che il cervello è il luogo in cui si forma e si conserva, e la psiche è il modo in cui percepiamo il ricordo.

Esistono ulteriori suddivisioni, come la memoria sensoriale, la memoria a breve termine e a lungo termine, la memoria procedurale e quella semantica, e questo elenco non esaustivo ci dice che l’argomento è ancora in buona parte oscuro.

A livello neurobiologico, sappiamo che la memoria si forma e permane grazie alla creazione e allo sviluppo di nuove connessioni tra i neuroni, e che il DNA dei neuroni  subisce variazioni durante la formazione dei ricordi.

La memoria acquisita è prodotta dall’esperienza: possiamo dire che il cervello è il luogo in cui si forma e si conserva, e la psiche è il mondo in cui percepiamo il ricordo

Quando poi i ricordi vengono evocati, è noto attualmente che subiscono delle rimodellazioni in base alle informazioni disponibili.

Questo significa che il ricordo può essere influenzato da  diversi fattori del tutto personali, come le emozioni e le informazioni apprese successivamente alla sua prima fissazione. In una battuta, il ricordo è intriso di percezione.

Qui siamo già un passo oltre i meccanismi puramente neurofisiologici e arriviamo alla teoria epigenetica della memoria. Definiamo l’epigenetica come un meccanismo che condiziona le attività delle cellule in risposta agli stimoli ambientali – incluse le esperienze di vita –  ed è in sostanza una risposta adattativa. Si ritiene che l’epigenetica giochi un ruolo importante nella formazione di ricordi e nel loro mantenimento, e questo si riallaccia ai concetti esposti precedentemente  di variazioni nel DNA e di rimodellazione dei ricordi.


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Inoltre si stima che, attraverso il DNA, esperienze e informazioni acquisite da una generazione possano trasmettersi a generazioni successive (ma le caratteristiche del fenomeno ancora non sono del tutto definite).

Si delinea dunque un’idea di memoria individuale come un fenomeno complesso, non ancora ben chiarito, e capace di rivelarci nuove chiavi di lettura della nostra personalità.

Riprendiamo ora il filo della memoria storica per intrecciarlo con quello della memoria individuale, e incontriamo subito un punto di contatto: la necessità dell’esercizio. In effetti, la memoria individuale può essere paragonata a un muscolo e perciò va allenata, pena l’atrofia. Allo stesso modo, l’esercizio della memoria storica sviluppa la coscienza critica, per mezzo di un’analisi del passato volta a comprenderne le conseguenze nell’attualità, nonché a far riemergere quel che spesso si vuole dimenticare. In questo senso è particolarmente interessante l’uscita del libro intitolato I campi di Salò¹, di Carlo Spartaco Capogreco, dove sono censiti per la prima volta tutti campi di concentramento italiani, sorti con la nascita della RSI (Repubblica Sociale Italiana).

Nel testo viene ribadito come quei campi, e relative deportazioni di ebrei, non furono opera dei “cattivi” tedeschi ma decretati dall’RSI al suo esordio: fu un’ordinanza del 1° dicembre 1943 a stabilire la prigionia degli ebrei in appositi “campi di concentramento provinciali”, e il sequestro dei loro beni mobili e immobili.

Pur non sottovalutando l’importanza dell’istituzione (con la legge 211 del luglio 2000)  di un Giorno della Memoria fissato al 27 gennaio, a ricordo della liberazione di Auschwitz, crediamo necessario, per un reale e sostanzioso esercizio della memoria, individuare e commemorare una data riferibile alla storia italiana, e questa non può che essere il diciotto settembre 1938, giorno della proclamazione delle leggi razziali.

E’ quello il giorno della  nostra memoria autocritica. Si potrebbe iniziare da lì a fare quei famosi “conti con la storia” – nello specifico con la storia del fascismo – che ancora restano fuori dal dibattito pubblico in questo Paese.

Per concludere, ci permettiamo di rispondere idealmente a Leonardo Sciascia e al titolo di un suo libro del 1989, A futura memoria (se la memoria ha un futuro)².

Lo facciamo riprendendo la frase iniziale, ha futura memoria, e affermando che sì,
la memoria ha un futuro! Perché ci sarà sempre “un piccolo resto”³ a ricordare…

Tempietto circolare parco della Rimembranza Gorizia

1- Carlo Spartaco Capogreco, I campi di Salò. Internamento ebraico e Shoah in Italia. (Torino: Einaudi, 2025).

2- Leonardo Sciascia, A futura memoria (se la memoria ha un futuro). (Milano:  Bompiani, 1989).

3- Piccolo resto: persone che hanno per vocazione e compito la capacità di farci ricordare e di donarci alcune categorie nuove indispensabili per comprendere e affrontare una nuova epoca.
https://www.luiginobruni.it/it/oi-ed/la-splendida-legge-del-resto.html