Lo spargher

Leggere il racconto di Nella Macarrone mi ha commosso. Però di quella commozione, semplice e nascosta, inavvertita e pudica, che ti assale quando vieni dolcemente travolto dal ricordo della tua infanzia. Ed è stata una parola magica a scatenare tutto questo. La parola “spargher”, che i miei chiamavano anche “spacher”. La parola forse veniva da una tradizione austriaca e si scriveva “spacker” o “semplicemente “spaker”, ma nella mia – italianissima – infanzia di via Mascagni,Trieste, nelle case e nella scuola dei profughi istriani…
Frammenti di una vita di confine

Ecco papà che torna dal lavoro. Alto e snello, ha un aspetto importante nella sua uniforme. Per prima cosa estrae la pistola dalla fondina e la ripone nel luogo sicuro dove deve stare. Noi bambine sappiamo che è una cosa da non toccare mai. Sorride e i denti gli brillano sotto i baffetti. La gente dice che assomiglia a un certo Clark Gable, una star del cinema.
“Le ragazze si sono comportate bene?”. La mamma è davvero felice oggi…
Addio al friulano del Team che inventò il PC

Un grande stand a forma semicircolare, in un’immensa fiera internazionale oltreoceano. In bella mostra macchine calcolatrici, fatturatrici, macchine da scrivere, impreziosite dal raffinato design made in Italy che caratterizza l’azienda. Che in una saletta riservata espone anche un’altra misteriosa macchina, davvero singolare. Si chiama P 101…
La memoria delle nostre case

Questo numero è dedicato alla memoria. Perciò abbiamo pensato potesse essere interessante parlare della memoria degli oggetti domestici, come mobili e suppellettili friulani. Caratteristiche e peculiarità degli interessi verso questo tipo di antiquariato. Come si inserisce nelle case d’oggi o nelle case restaurate o recuperate.
Cosa raccontano questi oggetti, perché vengono comprati. Cosa può implicare questo tipo di antiquariato, anche per quanto attiene l’attività di restauro…
Editoriale

Memorie è il titolo di questo numero, e tante e diverse sono le declinazioni con le quali gli articoli proposti analizzano i ricordi e i loro effetti.
Sicuramente la componente soggettiva, temporale o spaziale, incide sul valore che la memoria può assumere, ma perderla, trascurarla o cancellarla è un rischio pericoloso, perché essa è conoscenza e coscienza, specchio in cui guardarsi e misurarsi, testimonianza delle nostre e delle altrui azioni, possibilità di nuove scelte e cambiamento.
Memoria e identità

Tempo fa, per un Convegno, scrivevo: la scrivania del mio studio ha un profondo cassetto dove custodisco un numero imprecisato di quaderni che racchiudono le storie dei migranti che ho incrociato in questi 18 anni. A volte, quando c’è un totale silenzio penso che, se ciò fosse possibile, “sentirei” un sordo lamento provenire dalle pagine di questi quaderni: sono le loro urla strozzate, le lacrime sommesse, il dolore narrato, ma anche quello inenarrabile.
Ora, da quando ho iniziato la mia professione di etnopsicologa…
Totem & Tabù

Sono cambiati nel tempo e ancora cambieranno, scambiandosi anche il posto, perché noi umani siamo diversi nello spazio e nel tempo. Dio, Patria e Famiglia, totem che hanno animato le generazioni dell’ottocento e del novecento, sono risibili nelle società postindustriali, anche se sono diventati le bandiere di quei paesi islamici che fanno tanta paura…
I tabù delle donne

Lidia e Fernanda, in arte I Papu. L’identificazione nel tempo è tale, che quasi ci si aspetta di vedere Ramiro Besa e Andrea Appi comparire vestiti ed atteggiati come le loro impagabili maschere.
Lidia più riservata (Andrea), Fernanda più aperta (Ramiro) vengono riproposti in un estratto di un esilarante sketch, oggi più che mai attuale, che si svolge in ospedale.
Totem e tabù sul grande schermo

Non pensava certo al cinema Sigmund Freud quando diede alle stampe nel 1913 “Totem e tabù” il cui sottotitolo precisava “somiglianze tra vita mentale dei selvaggi e dei nevrotici” (Totem und Tabu: Einige Übereinstimmungen im Seelenleben der Wilden und der Neurotiker). Dopo oltre centodieci anni dalla pubblicazione…
La formula della paura

L’idea dell’inferno è costante di ogni civiltà. Terrificante luogo ultramondano, o condizione d’angoscia esistenziale già in questa vita, esso è multiforme e, pertanto, capace di adattarsi a ogni tipo di società. Ma fra tutti “gli inferni” che sono stati elaborati, il più sistematico, compiuto, disperante – tanto da diventare archetipo – è quello cristiano…
La voce di noi ragazzi: Tabù, Fossimo tutti innamorati, La mafia era un tabù

“Nel naufragio di tutto, la tenerezza rimane a galla” (Victor Hugo, L’uomo che ride, 1869).
Agire, condividere, offrire, fare rumore, esternare, riconoscere la sacralità del nostro intimo…
Il cibo come totem e tabù. Intervista sull’anoressia

Incontro il dottor Gian Luigi Luxardi al Centro Diurno per i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) che si trova presso la Pediatria dell’Ospedale Civile Santa Maria degli Angeli di Pordenone, Azienda Sanitaria Friuli Occidentale (ASFO). Accetta volentieri la proposta di una conversazione sui totem e tabù associati alle persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare…
Streghe in Friuli: storia di un’ostessa “malefica”

Quante volte nel corso della nostra esistenza abbiamo ascoltato questa parola, “strega”, usata come insulto. Effettivamente, nell’immaginario comune, non appena la sentiamo rievoca alla mente antiche creature da temere, crudeli donne dall’aspetto orribile dotate di artigli e grandi bocche grazie alle quali potersi cibare. Di cosa? Bambini e uomini in generale. Ce lo confermano le iconografie successive